Storia di un dissipatore a clip

Durante una di queste buie nottate autunnali in Officina, è giunto in officina un computer fisso AMD Ahtlon II x2, un signor computer per il trashware! Equipaggiato con ben 4GiB di RAM DDR3 __sbavv__ e presa video HDMI!
Per intendersi: non abbiamo ancora abbastanza DDR3 di ricambio né uno schermo HDMI!

Il proprietario lo lascia lamentando generici «problemi all’accensione», perciò colleghiamo tutto e lo accendiamo per capire meglio di cosa si tratta.

Apriamo un browser, scarichiamo gli aggiornamenti, tutto regolare finché di colpo… si spegne!

!!! Campanello di Emergenza Dissipatore !!!

Del resto è un AMD, scalda meglio della nostra stufa a GPL che a stento mantiene tiepida l’officina. Cos’altro ci aspettiamo?

Aperto il case, situazione abbastanza tranquilla e prevedibile: un po’ di polvere, e il dissipatore che sbatacchia ciondoloni da tutte le parti, appeso al cavo d’alimentazione della ventola. Poco male, basta rimontarlo, e già che ci siamo cambiamo la pasta termica.

Rimontiamo il dissipatore al suo posto e… EH! VOLEVÀMO! È un dissipatore a clip e il debole perno di plastica su cui fa leva si è permanentemente irrimediabilmente spezzato.
Quale orrore! Quale onta! Un computer di tale levatura non può essere perso per colpa di un piccolo perno di plastica!

Mettiamo a soqquadro l’officina alla ricerca di un ricambio per quel supporto di plastica, ma in genere non ne teniamo da parte perché è pressoché impossibile trovarne due uguali, un po’ come le mascherine di alluminio per non fare entrare la polvere dalla finestra per i connettori. E infatti non ne troviamo. Ci si porta quindi in modalità bricolage (cit. Beppe) e si cercano soluzioni creative e molto alternative. Qualcuno prova a realizzare un gancio da aggrappare a ciò che rimane del supporto di plastica, qualcuno prova a montare sottosopra il dissipatore per sfruttare la forza di gravità, ma nessuna soluzione appare affidabile. Dopo un bel po’ di lavoro di meningi, tanto che la temperatura dell’officina è aumentata di almeno mezzo grado centigrado, qualcuno prende un calibro, una vite, una punta, il trapano a colonna, smonta il supporto di plastica e realizza la seguente sublime opera d’arte:

Momenti di giubilo, lode al prode volontario che con cotanto ingegno ha trovato una soluzione per salvare il signor computer da una morte certa! Onore al paladino che ha contribuito, col suo intelletto, ad allontanare, di pochino ino, il giorno in cui saremo sommersi da rifiuti e RAEE di ogni sorta!

Rimontiamo felici il tutto, ricolleghiamo i cavi che avevamo tolto perché ci erano d’intralcio e… non si accende. Com’è mai possibile? Fin’ora si accendeva, cosa è mai successo? Un LED grida aiuto sulla scheda madre! Attimi di terrore: abbiamo attaccato il Molex a 6 pin invece di quello da 4! E c’è pure entrato senza sforzo! E ha pure messo in corto l’alimentatore!! Qual genio ha progettato questo connettore diabolico, fautore di sventure?

Stacchiamo tutto, ricolleghiamo controllando attentamente, premiamo il tasto d’accensione e… bip.

Bentornato tra noi!