Category Archives: Trashware

Ci faccio un serverino (parte 2)

C’eravamo lasciati con una domanda: quale fosse il sistema operativo migliore per spremere al meglio quel Pentium 200 con 48MB RAM, hard disk da 2GB e scheda ethernet NE2000.

Il collo di bottiglia di quel bolide era la scheda di rete ISA a 10Mbit e tutti i sistemi operativi provati hanno superato abbondantemente il limite di trasferimento di 900 KB/s di quella scheda, quindi probabilmente anche DOS non ci avrebbe sfigurato.
Per dare comunque un senso a questo test, ho installato sulla replica di quel PC una scheda di rete RTL8139C PCI a 100 Mbps ed ho provato a spremerlo con alcuni trai principali OS per server disponibili all’epoca:

  • Windows 2000 Server: facciamo lo sforzo di fantasia di immaginare uno studente 19enne con $999 da buttare investire per il sistema operativo del suo serverino domestico
  • Debian Woody 3.0 (kernel 2.4.18): la distribuzione più di cool disponibile in quel momento
  • Linux Mandrake 9.0 Dolphin (kernel 2.4.19): la distribuzione che usavo sul desktop di tutti i giorni
  • OpenBSD 3.1: perché davvero la usai su quel PC (anche se non quella specifica versione), per vedere come si comporta un sistema BSD su quell’hardware e perché il suo sistema di base comprende server web ed ftp, così non devo ingrullire a cercare pacchetti su mirror di mirror di mirror sperando che il sysadmin si sia scordato di cancellarli
  • SCO Openserver 5.0.6: nello stesso mondo immaginario in cui posso spendere due milioni di lire per Windows server non ho difficoltà a tirare fuori un milione e mezzo per acquistare la licenza base dello SCO UNIX

Come avevo già fatto per il test su macchina virtuale, anche qui ho misurato la velocità di trasmissione via http col tool ab con un carico di 100 connessioni simultanee per un totale di 10000 connessioni caricando un documento da 18,6 KB. Per verificare la velocità massima di trasferimento via ftp ho invece eseguito 5 upload e 5 download di un file da 100 MB, ho fatto la media dei tempi e ne ho calcolato la velocità.

Con mia grande sorpresa Windows 2000 ha battuto la concorrenza in 2 prove su 3: distribuzione di pagine html statiche e upload via ftp (apprezzate l’onestà perché avrei potuto insabbiare tutto). Mandrake, pur essendo una distribuzione orientata all’uso desktop, si è comportata molto bene superando Debian in ben 2 prove. La cosa che più mi ha infastidito di Mandrake è stata il suo lunghissimo tempo di avvio: quasi 2 minuti contro i 30 secondi circa di tutti gli altri sistemi operativi. OpenBSD si è difeso bene mantenendo valori intermedi in tutte le prove. SCO Openserver, come già era successo nei test su macchina virtuale, è stato il sistema operativo più lento in tutte le prove. A titolo informativo segnalo che SCO è stato di gran lunga il più lento nel processo di installazione, durato oltre un’ora e mezzo, ed è stato l’unico sistema operativo a non supportare nativamente l’RTL8139.

Classifiche

WEB server
1) Windows 2000
2) Debian Woody
3) Linux Mandrake 9.0
4) OpenBSD 3.1
5) SCO Openserver 5.0.6

FTP-UPLOAD
1) Windows 2000
2) Linux Mandrake 9.0
3) OpenBSD 3.1
4) Debian Woody
5) SCO Openserver 5.0.6

FTP-DOWNLOAD
1) Mandrake 9.0
2) OpenBSD 3.1
3) Debian Woody
4) Windows 2000
5) SCO Openserver 5.0.6

WINDOWS 2000
IIS/5.0
WEB UP: 4600 KB/s

FTP RX: 4100 KB/s
FTP TX: 2800 KB/s
Mandrake 9.0 (2.4.19)
Apache/1.3.26
WEB UP: 3180 KB/s
Proftpd 1.2.5
FTP RX: 3600 KB/s
FTP TX: 4950 KB/s
Debian Woody (2.4.18)
Apache/1.3.26
WEB UP: 3560
Proftpd 1.2.4+1.2.5RC
FTP RX: 2425
FTP TX: 3028
OpenBSD 3.1
Apache/1.3.24
WEB UP: 1595 KB/s
OpenBSD FTPD
FTP RX: 2450
FTP TX: 3550
SCO Openserver 5.0.6
Netscape-FastTrack/2.01
WEB UP: 1315 KB/s
WU-FTP2.1+SCO-2.6.1
FTP RX: 1845
FTP TX: 1806

Digitale Civile

distretto_economia_civile

Al via il progetto Digitale Civile del Comune di Empoli, in collaborazione con numerose associazioni di volontariato del territorio, tra cui GOLEM.

Hai mai pensato di donare il tuo vecchio computer?
Il progetto Digitale Civile mira a lenire gli effetti del divario digitale nei confronti dei cittadini, con priorità per gli studenti che, in virtù delle misure di contenimento della diffusione del virus, hanno l’esigenza di dotarsi di strumenti adeguati per lo svolgimento delle attività di didattica a distanza.

Per maggiori informazioni, consulta la pagina dedicata.

Rocambolesca riparazione di un hard disk Seagate

Connettore seriale TTL 3v3 di un disco Seagate

Quando il vostro hard disk improvvisamente smette di funzionare, senza aver mai dato nessun segnale premonitore, se è un Seagate forse potete sempre fare qualcosa.

Alcuni dischi Seagate Barracuda sono dotati di un firmware bacato (7200.11) che, in maniera del tutto casuale, va in blocco e impedisce del tutto la comunicazione SATA. In tale circostanza, il disco non viene più riconosciuto dal sistema operativo (fdisk, dmesg, syslog) né dal BIOS: appare insomma come se non fosse nemmeno attaccato al computer.

Si può tuttavia tentare un barbatrucco: resettare i dati SMART tramite l’interfaccia seriale di debug dell’hard disk. Questo metodo miracoloso dovrebbe dare il tempo necessario per ricopiare i preziosi dati su un altro supporto, possibilmente più affidabile.

In questa pagina archiviata (in inglese) si possono trovare tutte le istruzioni, da seguire alla lettera (non scherza, da seguire veramente alla lettera, compreso il collegare opportunamente tutte le masse).

Ora se volete scusarmi vado a casa a farmi venire un infarto.

Vincent Vega

Storia di un dissipatore a clip

Durante una di queste buie nottate autunnali in Officina, è giunto in officina un computer fisso AMD Ahtlon II x2, un signor computer per il trashware! Equipaggiato con ben 4GiB di RAM DDR3 __sbavv__ e presa video HDMI!
Per intendersi: non abbiamo ancora abbastanza DDR3 di ricambio né uno schermo HDMI!

Il proprietario lo lascia lamentando generici «problemi all’accensione», perciò colleghiamo tutto e lo accendiamo per capire meglio di cosa si tratta.

Apriamo un browser, scarichiamo gli aggiornamenti, tutto regolare finché di colpo… si spegne!

!!! Campanello di Emergenza Dissipatore !!!

Del resto è un AMD, scalda meglio della nostra stufa a GPL che a stento mantiene tiepida l’officina. Cos’altro ci aspettiamo?

Aperto il case, situazione abbastanza tranquilla e prevedibile: un po’ di polvere, e il dissipatore che sbatacchia ciondoloni da tutte le parti, appeso al cavo d’alimentazione della ventola. Poco male, basta rimontarlo, e già che ci siamo cambiamo la pasta termica.

Rimontiamo il dissipatore al suo posto e… EH! VOLEVÀMO! È un dissipatore a clip e il debole perno di plastica su cui fa leva si è permanentemente irrimediabilmente spezzato.
Quale orrore! Quale onta! Un computer di tale levatura non può essere perso per colpa di un piccolo perno di plastica!

Mettiamo a soqquadro l’officina alla ricerca di un ricambio per quel supporto di plastica, ma in genere non ne teniamo da parte perché è pressoché impossibile trovarne due uguali, un po’ come le mascherine di alluminio per non fare entrare la polvere dalla finestra per i connettori. E infatti non ne troviamo. Ci si porta quindi in modalità bricolage (cit. Beppe) e si cercano soluzioni creative e molto alternative. Qualcuno prova a realizzare un gancio da aggrappare a ciò che rimane del supporto di plastica, qualcuno prova a montare sottosopra il dissipatore per sfruttare la forza di gravità, ma nessuna soluzione appare affidabile. Dopo un bel po’ di lavoro di meningi, tanto che la temperatura dell’officina è aumentata di almeno mezzo grado centigrado, qualcuno prende un calibro, una vite, una punta, il trapano a colonna, smonta il supporto di plastica e realizza la seguente sublime opera d’arte:

Momenti di giubilo, lode al prode volontario che con cotanto ingegno ha trovato una soluzione per salvare il signor computer da una morte certa! Onore al paladino che ha contribuito, col suo intelletto, ad allontanare, di pochino ino, il giorno in cui saremo sommersi da rifiuti e RAEE di ogni sorta!

Rimontiamo felici il tutto, ricolleghiamo i cavi che avevamo tolto perché ci erano d’intralcio e… non si accende. Com’è mai possibile? Fin’ora si accendeva, cosa è mai successo? Un LED grida aiuto sulla scheda madre! Attimi di terrore: abbiamo attaccato il Molex a 6 pin invece di quello da 4! E c’è pure entrato senza sforzo! E ha pure messo in corto l’alimentatore!! Qual genio ha progettato questo connettore diabolico, fautore di sventure?

Stacchiamo tutto, ricolleghiamo controllando attentamente, premiamo il tasto d’accensione e… bip.

Bentornato tra noi!